I Falconiformi comprendono un vasto gruppo di specie, comunemente noti come uccelli da preda o rapaci diurni. Sembra ormai accertato che costituiscano un gruppo polifiletico e debbano essere scissi in due ordini, Accipitriformes e Falconiformes, per ottenere raggruppamenti monofiletici. Rimangono tuttavia ancora molte incertezze a livello sistematico, perché non sono stati trovati fossili in grado di confermare l’esistenza di un antenato comune neppure a livello di singole famiglie. Sono state descritte 5 famiglie: Cathardidae, che comprende gli avvoltoi americani; Pandionidae, con una sola specie a distribuzione cosmopolita; Accipitridae, con il maggior numero di generi e specie; Sagittaridae, con una sola specie esclusiva dell’Africa; Falconidae, probabilmente da considerarsi un ordine a sé stante.
A causa della notevole radiazione adattativa sviluppatasi anche entro famiglia, sono pochi i caratteri condivisi da tutte le specie. Le dimensioni corporee sono estremamente variabili anche rimanendo tra le specie italiane, andando dai 25-30 cm di lunghezza totale e 150-200 g di peso dello Smeriglio (Falco columbarius) ai 100 cm e 10-12 Kg dell’Avvoltoio monaco (Aegypius monachus). La forma dell’ala è estremamente variabile, in funzione del tipo di caccia effettuata e dell’habitat frequentato. Sono presenti in genere 10 primarie lunghe, funzionali per il volo, ed una ridotta. Nel genere Accipiter quest’ultima è assente. Le timoniere sono di norma 12 nelle specie di dimensioni medio-piccole, 14 nei grandi avvoltoi del genere Gyps. Il becco è ricurvo e adunco, adatto a strappare e lacerare la carne. La struttura cornea del becco termina alla base con un’area nuda del tegumento che forma una caratteristica cera, dove si aprono le narici. La struttura dei tarsi, delle zampe e degli artigli varia in funzione del tipo di prede catturate: dita lunghe e unghie ricurve e affilate nelle specie ornitofaghe, dita brevi e artigli fortemente ricurvi in quelle che catturano rettili, artigli poco incurvati invece nel genere Pernis e negli avvoltoi. L’unghia del dito posteriore è in genere la più lunga. Contrariamente ad altri gruppi di uccelli, l’ovario e l’ovidutto destro sono sviluppati e funzionali. I sensi dell’udito e della vista sono molto sviluppati. La densità di coni presenti nella retina è la più alta di tutti i vertebrati. Alcune specie presentano dimorfismo sessuale dimensionale, con le femmine più grandi dei maschi. Le specie piccole hanno mute annuali complete, quelle di grandi dimensioni hanno mute continue. Gli individui adulti di queste ultime specie presentano quindi piumaggi formati da penne di diverse generazioni. I pulcini sono semi-inetti e nidicoli.
In Italia sono state segnalate 40 specie appartenenti a tre famiglie: Pandionidae, Accipitridae e Falconidae. Non vengono trattate in questo volume le seguenti specie, di comparsa accidentale nel nostro Paese: Nibbio bianco Elanus caeruleus (3 segnalazioni), Sparviere levantino Accipiter brevipes (2 segnalazioni), Aquila rapace Aquila rapax (2 segnalazioni), Aquila delle steppe Aquila nipalensis (8 segnalazioni), Aquila imperiale orientale Aquila heliaca (15 segnalazioni), Falco cuculo orientale Falco amurensis (1 segnalazione), Falcone di Barberia Falco pelegrinoides (9 segnalazioni).