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Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica
Federparchi

Dendrocopos leucotos


Non ApplicabileCarente di DatiMinor PreoccupazioneQuasi MinacciataVUIn PericoloIn Pericolo CriticoEstinta nella RegioneEstinta in Ambiente SelvaticoEstinta

Tassonomia

RegnoPhylumClasseOrdineFamiglia
ANIMALIACHORDATAAVESPICIFORMESPICIDAE

Nome scientificoDendrocopos leucotos
Descrittore(Bechstein, 1803)
Nome comunePicchio dorsobianco

Informazioni sulla valutazione

Categoria e criteri
della Lista Rossa
Vulnerabile (VU) D1
Anno di pubblicazione 2012
AutoriValentina Peronace, Jacopo G. Cecere, Marco Gustin, Carlo Rondinini
RevisoriAlessandro Andreotti, Nicola Baccetti, Pierandrea Brichetti, Lorenzo Fornasari, Bruno Massa, Sergio Nissardi, Lorenzo Serra, Fernando Spina, Guido Tellini Florenzano
CompilatoriCarlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
RazionaleLa specie in Italia ha un areale discontinuo, complessivamente minore di 5000 km² (2445 Km², Boitani et al. 2002). Il numero di individui maturi è stimato in 500-700 ed è stabile o in leggero declino (Brichetti & Fracasso 2007). Per questi motivi la popolazione italiana viene classificata come Vulnerabile secondo il criterio D1. Inoltre, si tratta di una specie fortemente legata alle faggete mature, pertanto la sua conservazione è strettamente dipendente dalla gestione forestale attuata nelle poche località in cui è ancora presente. La maggior parte delle aree di presenza ricade in territorio formalmente protetto, ciononostante la gestione forestale non è sempre attenta alle esigenze ecologiche della specie e il controllo da parte delle autorità competenti è in molti casi insufficiente. Si tratta di una specie considerata come relitto glaciale e sedentaria, caratterizzata da un basso grado di dispersione, per cui è molto improbabile che lo status della popolazione italiana possa essere modificato dall'immigrazione di nuovi individui da fuori regione. Pertanto, la valutazione finale resta invariata.

Areale Geografico

DistribuzionePresente in Italia in poche località dell'Appennino centrale, è considerata una specie relitta dell'apoca glaciale. Nidifica nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, Monti Ernici, Monti Simbruini, Majella e sul Gargano (Boitani et al. 2002).

Popolazione

PopolazioneRaro in Italia. Stimate 250-350 coppie ma la popolazione è considerata stabile o in leggero decremento stimabile in circa il 9-16,6% dal 1994 al 2006, (le 300-385 coppie nel 1994 contro le 250-350 del 2006, Brichetti & Fracasso 2007).
Tendenza della popolazioneStabile

Habitat ed Ecologia

Habitat ed EcologiaLegato strettamente ai boschi di faggio maturi tra gli 800 e i 1800 m s.l.m.
AmbienteTerrestre

Minacce

Principali minacceRiduzione dei boschi maturi con alberi marcescenti (Boitani et al. 2002) e frammentazione dell'habitat (Brichetti & Fracasso 2007).

Misure di conservazione

Misure di conservazioneElencata in Allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). Specie oggetto di tutela secondo l'Articolo 2 della Legge 157/92.

Bibliografia

BirdLife International (2004), Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status.

Boitani, L., Corsi, F., Falcucci, A., Maiorano, L., Marzetti, I., Masi, M., Montemaggiori, A., Ottaviani, D., Reggiani, G., & Rondinini, C. (2002), Rete Ecologica Nazionale. Un approccio alla conservazione dei vertebrati italiani Università di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo; Ministero dell'Ambiente, Direzione per la Conservazione della Natura. Istituto di Ecologia Applicata, Roma

Brichetti, P. and Fracasso, G. (2007), Ornitologia italiana - Apodidae-Prunellidae Alberto Perdisa Editore, Bologna


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