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Federparchi

Balaenoptera physalus


Non ApplicabileCarente di DatiMinor PreoccupazioneQuasi MinacciataVUIn PericoloIn Pericolo CriticoEstinta nella RegioneEstinta in Ambiente SelvaticoEstinta

Tassonomia

RegnoPhylumClasseOrdineFamiglia
ANIMALIACHORDATAMAMMALIACETARTIODACTYLABALAENOPTERIDAE

Nome scientificoBalaenoptera physalus
DescrittoreLacépède, 1804
Nome comuneBalenottera comune

Informazioni sulla valutazione

Categoria e criteri
della Lista Rossa
Vulnerabile (VU) C2a(ii)
Anno di pubblicazione 2013
AutoriCaterina Fortuna, Stefania Gaspari, Giancarlo Lauriano
RevisoriUZI, Atit
CompilatoriCarlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
RazionaleI dati del passato e quelli attuali (dal 1992 al 2009) sembrano indicare un lento e continuo declino della dimensione della popolazione, stimata attualmente in 500 individui maturi. La specie, pertanto, sarebbe valutata Minacciata (EN) secondo il criterio C2a(ii), ma viste le immigrazioni di individui dall'Atlantico, subisce un downlisting di categoria e viene valutata Vulnerabile (VU).

Areale Geografico

DistribuzionePresente nei mari italiani, in particolare nel Santuario Pelagos e nelle aree limitrofe che rappresentano le principali aree di alimentazione estiva (Notarbartolo di Sciara et al. 2003). Regolare nelle zone più profonde dell'Adriatico in periodi primaverili ed estivi (Fortuna et al. 2011) e nelle zone intorno a Lampedusa che rappresentano aree di alimentazione invernale (Canese et al. 2006). Lungo le coste italiane del Mar Ionio la presenza è documentata, ma al momento le informazioni sono sporadiche. Il Tirreno orientale, invece, potrebbe rappresentare un corridoio importante per questa specie (Arcangeli et al. 2012).

Popolazione

PopolazioneNell'area tra il Mar Ligure e il Mar Tirreno centrale la stima minima è di 500 individui (Lauriano et al. 2011). In Santuario Pelagos, il confronto tra i dati del 1992 (Forcada et al. 1995) e del 2009 (Panigada et al. 2011) sembrano indicare un declino della dimensione della popolazione, anche se i risultati devono essere paragonati con cautela a causa delle differenze tra le piattaforme di studio, le dimensioni delle aree indagate e il tempo intercorso
Tendenza della popolazioneIn declino

Habitat ed Ecologia

Habitat ed EcologiaLa distribuzione della specie mostra delle importanti variazioni annuali (Druon et al. 2012), ma è considerata prevalentemente pelagica e in genere osservata nelle acque oltre la piattaforma continentale, a profondità tra i 400 e i 2500 m (Notarbartolo di Sciara et al. 2003). Per alimentarsi può anche spingersi in acque basse costiere (Canese et al. 2006).
AmbienteMarino
Profondità
(metri sotto il livello del mare)
Min: 400 m
Max: 2500 m


Minacce

Principali minacceTutte le popolazioni oceaniche di questa specie in passato sono state pesantemente ridotte dalla caccia baleniera praticata fino alla metà degli anni Settanta. Le pressioni sulla specie sono relative alle collisioni, all'inquinamento acustico e alla contaminazione da sostanze chimiche. Rispetto alle collisioni è difficile quantificarne la reale entità ed impatto; gli unici dati disponibili indicano un incremento delle collisioni nel periodo 1970-'90 e una prevalenza di eventi (82%) nel Santuario Pelagos (Panigada et al. 2006).

Misure di conservazione

Misure di conservazioneElencata in appendice IV della direttiva Habitat (92/43/CEE), nella Convenzione di Barcellona e in Allegato II della Convenzione di Bonn. Legalmente protetta a livello nazionale dagli anni '80 e internazionale e inclusa in numerose aree protette (Reeves & Notarbartolo di Sciara 2006).

Bibliografia

Arcangeli, A., Marini, L., Crosti, R. (2012), Changes in cetacean presence, relative abundance and distribution over 20 years along a trans-regional fixed line transect in the Central Tyrrhenian Sea. Marine Ecology

Canese, S., Cardinali, A., Fortuna, C.M., Giusti, M., Lauriano, G., Salvati, E. and Greco, S. (2006), The first identified winter feeding ground of fin whales (Balaenoptera physalus) in the Mediterranean Sea. J. Mar. Biol. Ass. n.86: pp. 903-907

Druon, J.N, Panigada, S., David, L., Gannier, A., Mayol, P., Arcangeli, A., Cañadas, A., Laran, S., Di Méglio, N., Gauffier, P. (2012), Potential feeding habitat of fin whales in the western Mediterranean Sea: an environmental niche model. Mar Ecol Prog Ser n.464: pp. 289-306

Fortuna, C.M., Holcer, D., Filidei, E. jr, Tunesi, L., (2011), Relazione finale del progetto "Valutazione dell'impatto della mortalità causata da attività di pesca su Cetacei e tartarughe marine in Adriatico: primo survey per la stima dell'abbondanza";;;;"(Prot. MIPAAF DG PEMAC n. 1690 del 10/02/2010 e al Prot. MATTM DPN n. 27623 del 23/12/2009) 51 pp + allegati

Lauriano, G., Panigada, S., Fortuna, C.M., Holcer, D., Filidei, E. jr, Pierantonio, N. and Donovan, G. (2011), Monitoring density and abundance of cetaceans in the seas around Italy through aerial survey: a contribution to conservation and the future ACCOBAMS Survey. International Whaling Commission n.SC/63/SM6

Notarbartolo di Sciara, G., Zanardelli, M., Jahoda, M., Panigada, S., Airoldi, S. (2003), The Fin whale Balaenoptera physalus (L. 1758) in the Mediterranean Sea. Mammal Review n.33: pp. 105-150

Panigada, S., Lauriano, G., Burt, L., Pierantonio, N. e Donovan, G. (2011), Monitoring winter and summer abundance of cetaceans in the Pelagos Sanctuary (Northwestern Mediterranean Sea) through aerial surveys. Plos one n.6(7): e22878

Panigada, S., Pesante, G., Zanardelli, M., Capoulade, F., Gannier, A. and Weinrich, M. (2006), Medditerranean fin whales at risk from fatal ship strikes. Mar. Poll. Bull. n.52: pp. 1287–98

Reeves, R. & Notarbartolo di Sciara, G. (2006), The status and distribution of cetaceans in the Black Sea and Mediterranean Sea IUCN Centre for Mediterranean Cooperation, Malaga

Reeves, R. & Notarbartolo di Sciara, G. (2006), The status and distribution of cetaceans in the Black Sea and Mediterranean Sea IUCN Centre for Mediterranean Cooperation, Malaga


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