Erinaceus europaeus
Tassonomia
Regno | Phylum | Classe | Ordine | Famiglia |
ANIMALIA | CHORDATA | MAMMALIA | ERINACEOMORPHA | ERINACEIDAE |
Nome scientifico | Erinaceus europaeus |
Descrittore | Linnaeus, 1758 |
Note tassonomiche | Per Erinaceus europaeus sono state descritte numerose sottospecie, alcune di validità incerta. In Italia ne sono presenti quattro: E. e. europaeus Linnaeus, 1758; E. e. consolei Barrett7-Hamilton, 1900; E. e. italicus Barrett-Hamilton, 1900; E. e. meridionalis Altobello, 1920 (G. Reggiani & M. G. Filippucci in Amori et al. 2008). |
Informazioni sulla valutazione
Categoria e criteri della Lista Rossa | Minor Preoccupazione (LC) |
Anno di pubblicazione | 2013 |
Autori | Carlo Rondinini, Silvia Capasso |
Revisori | UZI, Atit |
Compilatori | Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili |
Razionale | La specie non è soggetta a particolari minacce. La rete stradale e gli investimenti stradali, seppure numerosi, non sembrano essere una causa di minaccia importante (Rondinini & Doncaster 2002). La popolazione è abbondante e non esistono evidenze di declino massiccio su tutto l'ampio areale nazionale e pertanto viene valutata a Minor preoccupazione (LC). |
Areale Geografico
Distribuzione | In Italia è distribuito in tutta la penisola e nelle isole maggiori. E' presente, inoltre, in alcune isole minori, quali Elba, Capraia, Asinara, Caprera, Procida, Alicudi, con osservazioni occasionali anche a Ustica e Favignana (Angelici et al. 2009). Vive in simpatria con il Riccio orientale (Erinaceus roumanicus) nell'Italia nord-orientale (G. Amori in Spagnesi & Toso 1999). Distribuzione mappata in Ckmap (Ruffo & Stock 2005). |
Popolazione
Popolazione | Non esistono dati quantitativi sulle popolazioni di Riccio europeo in Italia (G. Amori in Spagnesi & Toso 1999), tuttavia le popolazioni sono tuttora abbondanti e non ci sono evidenze di un rapido declino. |
Tendenza della popolazione | Stabile |
Habitat ed Ecologia
Habitat ed Ecologia | Il Riccio europeo frequenta sia ambienti aperti che aree ricche di vegetazione. Preferisce i margini dei boschi decidui o misti, le zone cespugliate e i boschi ricchi di sottobosco. È comune nelle aree suburbane e rurali, localmente abbondante in orti e giardini urbani. Sebbene preferisca le zone pianeggianti e collinari, la specie si può osservare dal livello del mare fino ad oltre 2.000 m di altitudine (G. Reggiani & M. G. Filippucci in Amori et al. 2008). |
Ambiente | Terrestre |
Altitudine (metri sopra il livello del mare) | Max: 2000 m |
Minacce
Principali minacce | Cause di riduzione delle popolazioni sono l'uso massiccio di sostanze chimiche in agricoltura, nonché le uccisioni sulle strade da parte delle automobili (G. Amori in Spagnesi & Toso 1999). Studi in Inghilterra hanno comunque dimostrato che la maggioranza degli individui evita attivamente le strade durante il normale ciclo di attività di foraggiamento, suggerendo che le popolazioni non siano complessivamente messe a rischio dalla mortalità per investimento (Rondinini & Doncaster 2002). |
Misure di conservazione
Misure di conservazione | La specie è presente in numerose aree protette. E' inclusa nell'appendice III della convenzione di Berna. Specie non cacciabile secondo la legge italiana 157/92. Classificata Least Concern dallo European Mammal Assessment (IUCN 2008). |
Bibliografia
Amori, G., Contoli, L., Nappi, A. (2008), Fauna d'Italia, Mammalia II: Erinaceomorpha, Soricomorpha, Lagomorpha, Rodentia Calderini, Bologna Angelici, F.M., Laurenti, A. & Nappi, A. (2009), A checklist of the mammals of small Italian islands. Hystrix, Italian Journal of Mammalogy n.20(1): pp. 3-27 Rondinini, C. & Doncaster, C.P. (2002), Roads as barriers to movement for hedgehogs Functional Ecology n.4 pp. 504-509 Ruffo, S. & Stock, F. (2005), Checklist e distribuzione della fauna italiana Memorie dei Museo Civico di Storia Naturale di Verona - 2. Serie Sezione Scienze della Vita |