Rhinolophus euryale
Tassonomia
Nome scientifico | Rhinolophus euryale |
Descrittore | Blasius, 1853 |
Nome comune | Rinolofo Euriale |
Informazioni sulla valutazione
Categoria e criteri della Lista Rossa | Vulnerabile (VU) A2c
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Anno di pubblicazione | 2013
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Autori | Paolo Agnelli, Adriano Martinoli, Danilo Russo, Dino Scaravelli
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Revisori | GIRC
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Compilatori | Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
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Razionale | Valutata Vulnerabile (VU) perché la specie, fortemente troglofila, è in declino per il disturbo alle colonie e la scomparsa di siti ipogei utili oltre che per la scomparsa di habitat causata dalla deforestazione nelle aree planiziali del nord. La lunghezza delle generazioni è stimata in 10 anni e si stima che si sia verificato un declino della popolazione dovuto alla perdita di habitat superiore al 30% in 3 generazioni.
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Areale Geografico
Distribuzione | In Italia la specie è presente praticamente in tutto il territorio, le due isole maggiori comprese, e su Montecristo. (Agnelli et al. 2004, Lanza 2012).
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Popolazione
Popolazione | In declino per la scomparsa di siti di rifugio ipogei utili e di habitat di foraggiamento per deforestazione nelle aree planiziali del nord. Tempo di generazione 10 anni, si stima un declino della popolazione dovuto alla perdita di habitat superiore al 30% in 3 generazioni.
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Tendenza della popolazione | In declino |
Habitat ed Ecologia
Habitat ed Ecologia | Predilige aree calde e alberate ai piedi di colline e montagne, soprattutto se situate in zone calcaree ricche di caverne e prossime all' acqua. Risulta segnalato sino a 1.000 m di quota (B. Lanza & P. Agnelli in Spagnesi & Toso 1999). Necessita di copertura forestale (latifoglie) o arbustiva. Rifugi estivi e ibernazione in cavità ipogee naturali o più raramente artificiali (Agnelli et al. 2004).
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Ambiente | Terrestre
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Altitudine (metri sopra il livello del mare) | Max: 1000 m
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Minacce
Principali minacce | Il maggior pericolo è rappresentato dall' azione di disturbo da parte dell' uomo nei suoi rifugi abituali (grotte) (B. Lanza & P. Agnelli in Spagnesi & Toso 1999) e la deforestazione nelle aree planiziali del nord.
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Misure di conservazione
Misure di conservazione | Elencata in appendice II, IV della direttiva Habitat ( 2/43/CEE) e nelle Convenzioni di Bonn (Eurobats) e Berna. Presente in aree protette e SIC.
Necessaria protezione degli ambienti ipogei (regolamentazione degli accessi in grotta) e una corretta gestione forestale specialmente in aree planiziali (controllo degli incendi e pratiche di riforestazione corrette). Valutata Vulnerable dallo European Mammal Assessment (Temple & Terry 2007).
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Bibliografia
Agnelli, P., Martinoli, A., Patriarca, E., Russo, D., Scaravelli, D. & Genovesi, P. (2004), Linee guida per il monitoraggio dei Chirotteri: indicazioni metodologiche per lo studio e la conservazione dei pipistrelli in Italia. Quaderni di Conservazione della NaturaMinistero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio - Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica "A. Ghigi", Roma
GIRC (2004), The Italian bat roost project: a preliminary inventory of sites and conservation perspectives Hystrix, It. J. Mamm. pp. 55-68
Ruffo, S. & Stock, F. (2005), Checklist e distribuzione della fauna italiana Memorie dei Museo Civico di Storia Naturale di Verona - 2. Serie Sezione Scienze della Vita
Russo D, Jones G, Migliozzi A. (2003), Habitat selection by the Mediterranean horseshoe bat, Rhinolophus euryale (Chiroptera : Rhinolophidae) in a rural area of southern Italy and implications for conservation Biologica Conservation pp. 71-81
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