Acipenser naccarii
Tassonomia
Regno | Phylum | Classe | Ordine | Famiglia |
ANIMALIA | CHORDATA | OSTEICHTHYES | ACIPENSERIFORMES | ACIPENSERIDAE |
Nome scientifico | Acipenser naccarii |
Descrittore | Bonaparte, 1836 |
Nome comune | STORIONE COBICE |
Informazioni sulla valutazione
Categoria e criteri della Lista Rossa | In Pericolo Critico (CR) A2c; C2a(ii); D |
Anno di pubblicazione | 2013 |
Autori | Pier Giorgio Bianco, Vincenzo Caputo, Venera Ferrito, Massimo Lorenzoni, Francesco Nonnis Marzano, Fabrizio Stefani, Andrea Sabatini, Lorenzo Tancioni |
Revisori | UZI |
Compilatori | Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili |
Razionale | La specie si può ritenere prossima all'estinzione e attualmente dipende quasi esclusivamente dalle azioni di riproduzione artificiale negli allevamenti e dal ripopolamento in natura. Pertanto, viene valutata come In Pericolo Critico (CR) sulla base di una stima del declino superiore all'80% nelle passate tre generazioni, principalmente a causa dell'alterazione dell'habitat, e perché si stima che gli individui maturi siano meno di 50. |
Areale Geografico
Distribuzione | La specie è endemica del bacino del Mare Adriatico. La sua presenza è confermata in Italia dove sopravvive con una piccola popolazione in una storica area di riproduzione situata alla confluenza dei fiumi Po e Ticino (Kottelat & Frehyof, 2007). Esemplari sporadici vengono catturati in seguito ai piani di reintroduzione in corsi d'acqua nel distretto ittiogeografico padano-veneto, senza evidenze di acclimatazione. |
Popolazione
Popolazione | La specie è stata ripopolata o reintrodotta in alcuni bacini di distribuzione originaria. Tuttavia non ci sono evidenze che confermino che la riproduzione in natura avvenga ancora (Bianco 1995). Il trend della popolazione è negativo e nel passato si stima un declino superiore dell'80% nelle ultime tre generazioni. |
Tendenza della popolazione | In declino |
Habitat ed Ecologia
Habitat ed Ecologia | In mare lo Storione cobice frequenta i fondali sabbiosi o fangosi alla foce dei maggiori fiumi, stazionando a notevole profondità, ma talvolta si spinge anche lungo la costa tra le alghe e gli scogli. Nei fiumi preferisce i corsi di maggiore profondità e portata. In generale, ha abitudini notturne e frequenta le acque profonde dei fiumi con scarsa corrente ove si riproduce. Il ciclo di riproduzione molto lungo (si riproduce in media a 15 anni), oltre a costituire un fattore di criticità per la sopravvivenza delle popolazioni naturali, rappresentano anche un limite nella conoscenza delle abitudini e dell'ecologia di questa rarissima specie. |
Ambiente | Acqua dolce, Marino |
Minacce
Principali minacce | Si tratta di una specie di interesse commerciale minacciata, in passato, dal sovrasfruttamento e, oggi, soprattutto dal rischio di catture accidentali e dalla alterazione e distruzione dell'habitat. La costruzione di sbarramenti, quali dighe e ogni altro ostacolo che ne frammentino la distribuzione ha un impatto negativo sulla specie. Altre minacce sono rappresentate dall'inquinamento delle acque e dalla competizione con alcune specie esotiche (ad esempio il Siluro, Silurus glanis). |
Misure di conservazione
Misure di conservazione | Elencata in appendice II, IV e V della direttiva Habitat 92/43/CEE e nell'appendice II della Convenzione di Berna. Inclusa nel piano d'azione generale per la conservazione dei Pesci d'acqua dolce italiani (Zerunian 2003). |
Bibliografia
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