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Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica
Federparchi

Marmota marmota


Non ApplicabileCarente di DatiLCQuasi MinacciataVulnerabileIn PericoloIn Pericolo CriticoEstinta nella RegioneEstinta in Ambiente SelvaticoEstinta

Tassonomia

RegnoPhylumClasseOrdineFamiglia
ANIMALIACHORDATAMAMMALIARODENTIASCIURIDAE

Nome scientificoMarmota marmota
Descrittore(Linnaeus, 1758)
Nome comuneMarmotta

Informazioni sulla valutazione

Categoria e criteri
della Lista Rossa
Minor Preoccupazione (LC)
Anno di pubblicazione 2013
AutoriSandro Bertolino
RevisoriUZI, Atit
CompilatoriCarlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
RazionaleLa popolazione è abbondante e in espansione. La specie è presente in aree protette e non è soggetta a minacce specifiche, pertanto viene classificata a Minor Preoccupazione (LC).

Areale Geografico

DistribuzioneIn Italia è presente su tutto l'arco alpino; immissioni artificiali di individui provenienti dai Carpazi sono state recentemente condotte nell'Appennino ligure e in quello tosco-emiliano e hanno dato luogo a popolazioni naturalizzate (G. Amori & G. Pigozzi in Amori et al. 2008). L'attuale distribuzione nel Friuli-Venezia Giulia e frutto di progetti di reintroduzione con popolazioni provenienti dall'Italia, dall'Austria e dalla Slovenia (G. Amori & G. Pigozzi in Amori et al. 2008). Distribuzione mappata in Ckmap (Ruffo & Stock 2005).

Popolazione

Popolazione L'area di presenza della specie si presenta attualmente pressoché continuo dalle Alpi Liguri alle Alpi Giulie, ma la consistenza delle popolazioni appare ampiamente variabile da zona a zona. Per quanto non si disponga, a parte poche eccezioni, di censimenti quantitativi che consentano di valutare la dimensione delle popolazioni, la situazione generale può comunque ritenersi assai soddisfacente (G. Amori & G. Pigozzi in Amori et al. 2008).
Tendenza della popolazioneIn aumento

Habitat ed Ecologia

Habitat ed Ecologia Sulle Alpi la Marmotta preferisce i versanti soleggiati e ad elevata pendenza, caratterizzati da praterie con pietraie o massi sparsi e radi arbusti di rododendro (Rhododendron spp.) e ginepro (Juniperus spp.). La presenza dei detriti morenici risulta di grande utilità sia perchè offre agli animali punti di osservazione elevati rispetto alla vegetazione erbacea sia per il fatto che spesso sotto i grandi massi si aprono le entrate delle tane. La sua distribuzione altitudinale giunge ai limiti delle nevi perenni (sino ai 3500 m s.l.m.), ma l'intervallo altitudinale maggiormente utilizzato è compreso tra i 1400 e i 2700 m s.l.m.; quasi mai è presente sotto i 1000 m di quota (M. Spagnesi in Spagnesi & Toso 1999; G. Amori & G. Pigozzi in Amori et al. 2008)
AmbienteTerrestre
Altitudine
(metri sopra il livello del mare)
Max: 2700 m
Min: 1400 m


Minacce

Principali minacce Non è presente alcuna minaccia in particolare.

Misure di conservazione

Misure di conservazione Elencata in appendice IV della direttiva Habitat (92/43/CEE) e in appendice III della Convenzione di Berna. Non cacciabile secondo la legge italiana 157/92. Presente in aree protette. Valutata Least Concern dallo European Mammal Assessment (IUCN 2008).

Bibliografia

Amori, G., Contoli, L., Nappi, A. (2008), Fauna d'Italia, Mammalia II: Erinaceomorpha, Soricomorpha, Lagomorpha, Rodentia Calderini, Bologna

Ruffo, S. & Stock, F. (2005), Checklist e distribuzione della fauna italiana Memorie dei Museo Civico di Storia Naturale di Verona - 2. Serie Sezione Scienze della Vita


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