Vipera ursinii
Tassonomia
Nome scientifico | Vipera ursinii |
Descrittore | (Bonaparte, 1835) |
Nome comune | VIPERA DI ORSINI |
Informazioni sulla valutazione
Categoria e criteri della Lista Rossa | Vulnerabile (VU) B1a+2ab(iii)
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Anno di pubblicazione | 2013
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Autori | Franco Andreone, Claudia Corti, Francesco Ficetola, Edoardo Razzetti, Antonio Romano, Roberto Sindaco
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Revisori | UZI, SHI
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Compilatori | Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
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Razionale | La valutazione dello stato di conservazione è Vulnerabile (VU) perché l'areale di distribuzione (EOO) è <20000km2, l'area occupata dalla specie (AOO) è inferiore a 2000 km2 e la popolazione contiene probabilmente meno di 10000 individui maturi ed è severamente frammentata. Non esistono evidenze di un declino continuo della popolazione: tuttavia, in alcune aree si ravvisa un impatto negativo (diretto e indiretto) del turismo nelle ristrette aree frequentate dalla specie, per il principio di precauzione questo declino non può essere escluso.
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Areale Geografico
Distribuzione | Distribuita frammentariamente in Europa, in Italia è presente con popolazioni relitte, isolate su Monti Reatini, Monti della Laga, Montagne della Duchessa, Velino, Gran Sasso, Majella e parte del Parco Nazionale d'Abruzzo tra 1350 e 2300 m di quota (V. Ferri e M. Marconi in Sindaco et al. 2006). Presente complessivamente in una ventina di località.
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Popolazione
Popolazione | Sono note una ventina di popolazioni in Italia, alcune (ad esempio quella di Campo Imperatore sul Gran Sasso) con buone densità di popolazione mentre altre (Terminillo) con contingenti estremamente ridotti (V. Ferri e M. Marconi in Sindaco et al. 2006).
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Tendenza della popolazione | In declino |
Habitat ed Ecologia
Habitat ed Ecologia | Frequenta esclusivamente le praterie sassose e i pascoli di alta montagna (V. Ferri e M. Marconi in Sindaco et al. 2006), preferenzialmente con cespugli prostrati.
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Ambiente | Terrestre
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Altitudine (metri sopra il livello del mare) | Max: 2300 m Min: 1350 m
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Minacce
Principali minacce | Gli habitat frequentati dalla specie la rendono meno soggetta di altre a minacce causate dall'uomo. Si verificano tuttavia uccisioni volontarie o involontarie (calpestio del bestiame durante il pascolo) pascolo eccessivo, danneggiamento degli ambienti da parte di Sus scrofa, eccessiva forestazione e chiusura degli ambienti aperti (Bologna & La Posta 2004). Nel passato è stata oggetto di raccolta a fini collezionistici (V. Ferri e M. Marconi in Sindaco et al. 2006).
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Misure di conservazione
Misure di conservazione | Elencata in appendice II, IV della direttiva Habitat (92/43/CEE), elencata in appendice II della CITES e protetta da leggi regionali e regolamenti delle aree protette. Presente in Parchi Nazionali (V. Ferri e M. Marconi in Sindaco et al. 2006).
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Bibliografia
Bologna M. A. & La Posta S. (eds) (2004), Monitoring the conservation status of threatened amphibian and reptile species of Italian fauna. Italian Journal of Zoology n.71, suppl.1: pp. 1-183
Sindaco, R., Doria, G., Razzetti, E. & Bernini, F. (2006), Atlante degli anfibi e rettili d'Italia Societas Herpetologica Italica, Edizioni Polistampa, Firenze
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