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Conclusa senza accordi finanziari la Cop16 in Colombia, IUCN importante impegno per risorse e storico accordo per l'uso delle sequenze digitali genetiche

Breve riepilogo ANSA e il commento del direttore generale della IUCN

04 Novembre 2024

La Conferenza delle Nazioni Unite sulla diversità biologica, Cop16, tenutasi nelle ultime due settimane a Cali, in Colombia, si è conclusa per mancanza del quorum dopo oltre 10 ore di discussione notturna. I partecipanti sono riusciti a trovare accordi su diverse questioni controverse, tra cui l'accettazione delle popolazioni indigene e delle comunità locali come gruppo consultivo permanente della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica e il riconoscimento della conoscenza ancestrale delle persone di origine africana, una richiesta presentata dalla Colombia e Brasile.

Sono state approvate le regole per l'adozione e il funzionamento di un'organizzazione multilaterale affinché le aziende condividano i benefici che ottengono da prodotti creati a partire da informazioni su sequenze genetiche che non gli appartengono. Il punto di rottura è stata la discussione sulle finanze. Nello specifico, la proposta di creare un fondo per la biodiversità non gestito dal Global Environment Facility, presentata da paesi africani e dell'America Latina, è stata considerata non necessaria da Canada, Unione Europea e Svizzera.

Nel corso di questa discussione, la ministra colombiana dell'Ambiente Susana Muhammad, presidente della Cop16, ha annunciato che non era presente il numero minimo di rappresentanti necessari e la sessione è stata sospesa. (fonte ANSA web)

Il direttore generale della  IUCN commenta: "Nonostante la mancanza di accordo per una strategia di mobilitazione delle risorse finanziarti, la IUCN saluta gli sforzi compiuti a Cali per colmare le posizioni divergenti e raggiungere compromessi per aumentare sostanzialmente le fonti per le risorse necessarie ad  arrestare la perdita di biodiversità. L'accordo per rendere operativo il Cali Fund, come parte del meccanismo di condivisione dei benefici derivanti dall'uso delle informazioni sulla sequenza digitale (DSI) sulle risorse genetiche, è a dir poco storico. Si tratta infatti del primo fondo con copertura globale a richiedere contributi del settore privato per la biodiversità."

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