Sistematica
Ordine: Falconiformi (Falconiformes)
Sottordine: Accipitri (Accipitres)
Famiglia: Accipitridi (Accipitridae)
Specie monotipica
Geonemia
Specie a corologia
euroasiatica diffusa attraverso gran parte della Regione Paleartica,
dalle coste del Pacifico a quelle dellAtlantico e Mare
del Nord, con popolazioni disgiunte anche in Islanda e Groenlandia.
Latitudinalmente lareale è per la maggior parte
compreso tra i 50 e i 70 °N, anche se vi sono popolazioni
nidificanti più a Sud (es. Grecia e Turchia). La porzione
europea dellareale si presenta fortemente frammentata,
anche in seguito ad estinzioni locali che hanno interessato
ampi settori, come avvenuto nellintero Mediterraneo
occidentale.
Origine e consistenza delle popolazioni
italiane
La popolazione nidificante
italiana si è estinta dopo la metà del XX secolo
(Sardegna) e contava allinizio dello stesso qualche
decina di coppie, insediate soprattutto in prossimità
delle coste meridionali dellisola, ma anche nellOristanese
e in Ogliastra. Circa contemporanea è stata lestinzione
della specie in Corsica, mentre del tutto incerti anche in
passato erano casi di nidificazione in Liguria, Campania e
presso uno dei maggiori laghi prealpini. La popolazione migratrice
e svernante, tuttora esistente pur senza che vi siano siti
regolarmente occupati, origina in nord Europa: almeno tre
immaturi inanellati ripresi o rivisti in Italia consentono
di collegare le presenze nazionali a zone riproduttive situate
lungo le coste meridionali e orientali del Baltico. Le dimensioni
della popolazione svernante sono dellordine delle poche
unità di individui.
Fenologia stagionale
La frazione adulta della popolazione
è tendenzialmente residente. Gli immaturi mostrano
invece un comportamento migratorio od erratico, al quale sono
dovute tutte le recenti segnalazioni italiane e quelle, ben
più numerose, rilevate in passato su gran parte della
Penisola. Le date di presenza dei soggetti migratori e svernanti
risultano comprese per la massima parte tra settembre e febbraio.
Habitat
Lestinta popolazione
sarda, legata per la ricerca del cibo ai grandi stagni costieri
e alle insenature marine, nidificava su roccia e su alberi
lungo il litorale, su piccole isole (anche a diverse miglia
dalla costa) e sui rilievi dellentroterra. Le presenze
(recenti e non) di migratori e svernanti sono state registrate
per la maggior parte in zone umide costiere caratterizzate
da elevate densità ittiche e di uccelli acquatici.
Particolarmente alta, almeno in passato, la frequentazione
di bacini lagunari interessati da attività di vallicoltura.
Recenti osservazioni occasionali sono avvenute presso carnai
allestiti a beneficio di altre specie ornitiche.
Conservazione
La specie ha
uno status di conservazione sfavorevole in Europa (SPEC 3:
rara). Dopo un plurisecolare trend negativo in cui persecuzione
diretta, collezionismo, solo successivamente anche inquinamento
e disturbo antropico, hanno decimato la popolazione europea,
questa è attualmente in fase di marcato incremento
in diversi paesi nordeuropei. Ciò si riflette in un
aumento delle segnalazioni registrate anche allesterno
dellareale riproduttivo attuale, come notato in Francia
e apparentemente anche in Italia. Le cause di estinzione note
per la Sardegna, in parte coincidenti con i fattori limitanti
più sopra menzionati (in particolare, uccisioni mediante
bocconi avvelenati e prelievi a scopo di collezionismo) comprendono
almeno per una delle aree chiave (Teulada) anche il disturbo
dovuto ad esercitazioni militari e sono da considerare solo
in parte rimosse. Mentre appare del tutto improbabile una
ricolonizzazione riproduttiva della Sardegna, anche qualora
venissero tentate immissioni artificiali (si pensi agli attuali
problemi relativi al Grifone e al crescente disturbo estivo
sui litorali), è realistico supporre che lattuale
stato di conservazione delle zone costiere adriatiche possa
consentire in futuro il ritorno a consistenze prossime a quelle
del passato.
Nicola Baccetti
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