Sistematica
Ordine: Falconiformi (Falconiformes)
Sottordine: Accipitri (Accipitres)
Famiglia: Accipitridi (Accipitridae)
Sottospecie italiana:
- Aquila chrysaetos chrysaetos
(Linnaeus, 1758)
Geonemia
Specie ad ampia
distribuzione oloartica, presente nel Paleartico occidentale
fra i 20° e i 70° N con due sottospecie distinguibili
tra loro per leggere variazioni nella colorazione del piumaggio.
In Europa vive la sottospecie nominale, tranne nella Penisola
Iberica dove è presente la sottospecie homeyeri
Severtsov, 1888. In gran parte dellareale è specie
sedentaria; solo nelle regioni più settentrionali (Siberia
e Scandinavia) sono stati registrati movimenti migratori.
Erratismi sono tipici dei giovani, degli immaturi e dei subadulti
non territoriali.
Origine e consistenza delle popolazioni
italiane
Lareale
di distribuzione dellAquila reale in Italia comprende
la catena alpina e appenninica, e i distretti montuosi delle
due isole maggiori. Agli inizi degli anni 90 del XX
secolo la popolazione italiana, considerata stabile o in lieve
incremento, era stimata in 318-403 coppie, di cui 235-298
sulle Alpi, 46-54 sugli Appennini, 13 in Sicilia e 38 in Sardegna.
Stime di densità sono note per alcuni settori alpini:
9,5 coppie/1.000 km² nelle Alpi occidentali e 5,9 coppie/1.000
km² nelle Alpi centro-orientali. La popolazione appenninica
presenta densità inferiori, probabilmente in connessione
con minori risorse alimentari e un maggior grado di persecuzione.
La situazione all'anno 2000 si può ritenere stabile
o localmente in aumento, in particolare in alcuni settori
prealpini, dove alcune nuove coppie si sono insediate anche
a ridosso della pianura. Ulteriori ricerche in regioni poco
indagate hanno meglio definito lentità numerica
della popolazione, stimata in almeno 500 coppie.
Fenologia stagionale
Specie monogama, vive in coppie
legate al territorio di nidificazione durante tutto lanno.
Le uova vengono in genere deposte in marzo e aprile. Lincubazione
dura circa 43-45 giorni. La schiusa avviene entro metà-fine
maggio. I giovani si involano a circa 75-80 giorni detà.
La maggior parte degli involi avviene fra la prima e la terza
decade di luglio, al più tardi entro la metà
dagosto. I giovani rimangono spesso con gli adulti fino
alla fine dellinverno.
Habitat
In Italia frequenta gli ambienti
montuosi dellorizzonte alpino e subalpino, le zone montane,
collinari, o localmente di pianura, nei settori alpini, appenninici
e insulari. Rapace legato agli ambienti a vegetazione aperta
o semi-aperta, purché ad elevata disponibilità
di prede vive durante il periodo riproduttivo (in ordine dimportanza:
mammiferi, uccelli e rettili), e di carcasse di pecore e ungulati
nella fase invernale pre-riproduttiva. Costruisce il nido
su pareti rocciose, purché indisturbate e con nicchie
sufficientemente grandi da riparare il nido da eventi meteorologici
avversi (precipitazioni o eccessiva insolazione). A volte
nidifica su albero, evento più frequente sulle Alpi.
Nidifica dai 180 m di quota fino ad oltre i 2.000 m (massimo
noto 2.650 m sulle Alpi), generalmente a quote inferiori di
quelle dei territori di caccia circostanti.
Conservazione
La specie ha
uno status di conservazione sfavorevole in Europa (SPEC 3:
rara) ed è indicata come vulnerabile nel
Libro Rosso dei Vertebrati per lItalia. Dopo la protezione
accordatale in Italia nel 1976, i casi di bracconaggio sono
progressivamente diminuiti, anche se permangono come causa
di morte più o meno occasionale in tutte le regioni
dellareale. Fattori limitanti il successo riproduttivo
sono il disturbo diretto ai nidi e le alterazioni ambientali
legate allantropizzazione del territorio. Labbandono
della montagna e il conseguente rimboschimento naturale di
ambienti a struttura aperta (prati, pascoli e incolti) potrebbero
limitarne lattuale ripresa numerica.
Paolo Pedrini e Fabrizio
Sergio
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