Talpa caeca
Tassonomia
Nome scientifico | Talpa caeca |
Descrittore | Savi, 1822 |
Nome comune | Talpa cieca |
Informazioni sulla valutazione
Categoria e criteri della Lista Rossa | Carente di Dati (DD)
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Anno di pubblicazione | 2013
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Autori | Anna Loy
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Revisori | UZI, Atit
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Compilatori | Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
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Razionale | La specie è valutata Carente di Dati (DD) perché si hanno scarse conoscenze dei dati di consistenza e del trend delle popolazioni.
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Areale Geografico
Distribuzione | In Italia la presenza della Talpa cieca è documentata sull'arco alpino dalle Alpi Marittime alle Lombarde (le segnalazioni raccolte sul Monte Baldo e sui Monti Lessini devono essere confermate), sull'Appennino dal passo dell'Abetone e dalle Alpi Apuane sino al massiccio del Pollino a meridione. L'esatta distribuzione della specie non è nota e la frammentaria conoscenza dell'areale si basa, in maniera analoga a quanto avviene per le altre due specie di talpe presenti in Italia, sui singoli esemplari catturati (E. Dupré in Spagnesi & Toso 1999). Popolazioni isolate sono segnalate in Toscana, sul Monte Amiata, nel complesso laziale dei Monti Cimini e più recentemente in Molise, Massiccio del Pollino e Sila (A. Loy in Amori et al. 2008). Distribuzione mappata in Ckmap (Ruffo & Stock 2005).
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Popolazione
Popolazione | Le attuali scarse conoscenze non consentono di stimare la consistenza e nemmeno l'esatta distribuzione delle popolazioni italiane di Talpa cieca; ciò è dovuto alla difficoltà di osservazione della specie oltre che alla scarsa importanza economica e gestionale (E. Dupré in Spagnesi & Toso 1999). La specie è comunque localmente comune (Temple & Terry 2007)
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Tendenza della popolazione | Unknown |
Habitat ed Ecologia
Habitat ed Ecologia | È stata trovata spesso su pendii esposti a nord con discontinua presenza di boschi di latifoglie. Nelle aree montane e oltre il limite degli alberi si trova nelle doline, dove i suoli sono relativamente profondi e soprattutto non soggetti ad eccessiva essiccazione. Ad altitudini minori subisce probabilmente la competizione con le specie di maggiori dimensioni T. romana e T. europeae e si ritrova nei suoli più poveri e aridi, inadattati a queste due specie. Appare ben adattata a suoli freddi e vive spesso in terreni coperti per numerosi mesi all'anno dalla neve. Sia sulle Alpi che sugli Appennini la specie tende a insediarsi nelle zone più elevate ed è stata trovata anche oltre i 2.500 m s.l.m., lasciando alle due specie maggiori le aree poste a quote inferiori (E. Dupré in Spagnesi & Toso).
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Ambiente | Terrestre
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Altitudine (metri sopra il livello del mare) | Max: 2700 m Min: 600 m
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Minacce
Principali minacce | La carenza di informazioni sulla biologia e ecologia di questa specie non permettono di definire lo stato di conservazione della specie. Tuttavia, la distribuzione molto frammentata in ambienti montani e collinari e la possibile competizione con le altre due specie presenti in Italia pongono un allarme e rendono urgente e necessaria la raccolta di dati sulle popolazioni selvatiche. Per contro la scarsa presenza in aree agricole e fortemente antropizzate suggerisce, al contrario delle altre specie di talpa, una scarsa influenza di fattori di disturbo antropico, quali l'inquinamento da prodotti chimici utilizzati in agricoltura.
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Misure di conservazione
Misure di conservazione | E' presente in numerose aree protette. Valutata Least Concern dallo European Mammal Assessment (Temple & Terry 2007).
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Bibliografia
Amori, G., Contoli, L., Nappi, A. (2008), Fauna d'Italia, Mammalia II: Erinaceomorpha, Soricomorpha, Lagomorpha, Rodentia Calderini, Bologna
Krystufek, B. (1999), Talpa caeca : The Atlas of European Mammals. A. J. Mitchell Jones et al. (Eds.)Academic Press, London pp. 80-81
Ruffo, S. & Stock, F. (2005), Checklist e distribuzione della fauna italiana Memorie dei Museo Civico di Storia Naturale di Verona - 2. Serie Sezione Scienze della Vita
Temple, H.J. & Terry, A. (2007), The Status and Distribution of European Mammals. Office for Official Publications of the European Communities. pp. VIII + 48
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