Mustelus mustelus
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Tassonomia
Regno | Phylum | Classe | Ordine | Famiglia |
ANIMALIA | CHORDATA | CHONDRICHTHYES | CARCHARHINIFORMES | TRIAKIDAE |
Nome scientifico | Mustelus mustelus |
Descrittore | (Linnaeus, 1758) |
Nome comune | PALOMBO |
Note tassonomiche | M. mustelus e M. punctulatus e M. asterias sono morfologicamente molto simili, e la maggior parte dei tratti distintivi non consente una identificazione certa almeno per M. mustelus e M. punctulatus (C. Mazzoldi, dati non pubblicati). Di conseguenza i dati che si riferiscono a queste specie dovrebbero essere considerati insieme. |
Informazioni sulla valutazione
Categoria e criteri della Lista Rossa | In Pericolo (EN) A3d |
Anno di pubblicazione | 2013 |
Autori | Massimiliano Bottaro, Carlotta Mazzoldi, Umberto Scacco, Fabrizio Serena, Leonardo Tunesi, Marino Vacchi, Giuseppe Notarbartolo di Sciara |
Revisori | UZI |
Compilatori | Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili |
Razionale | Campagne di ricerca scientifica nel Mare Adriatico hanno evidenziato un aumento nelle catture (Ferretti et al. 2013) dal 1963 al 2005 e dati di sbarcato della marineria di Chioggia hanno evidenziato un trend stabile di catture dal 1997 al 2011 (Clodia database 2012). La specie è minacciata dall'elevata percentuale di individui sessualmente immaturi legalmente pescati e sbarcati e l'analisi di modelli demografici per il futuro prevedono una riduzione del 50% della popolazione nei prossimi 20 anni a causa del prelievo insostenibile (C. Mazzoldi, dati non pubblicati). Per queste ragioni la specie è valutata In Pericolo (EN) con la priorità di fissare un'appropriata taglia minima di pesca per promuovere il recupero della popolazione. |
Areale Geografico
Distribuzione | La sua distribuzione è segnalata lungo tutte le coste dei mari italiani. I dati delle campagne di ricerca GRUND (1985 e 1998) e MEDITS indicano che questa specie è presente prevalentemente nel Mar Adriatico e nelle acque a Sud della Sicilia, mentre è occasionale nel versante Tirrenico e nelle acque sarde. |
Popolazione
Popolazione | Dati storici, che si basano anche sulle conoscenze dei naturalisti, indicano un marcato declino generale degli elasmobranchi già nel corso del XIX secolo nell'Adriatico settentrionale (Fortibuoni et al. 2010). Campagne di ricerca scientifica nel Mare Adriatico hanno evidenziato un aumento nelle catture di M. mustelus dal 1963 al 2005 (Ferretti et al. 2013). Dati di sbarcato della marineria di Chioggia (il maggior porto peschereccio dell'Adriatico settentrionale) hanno evidenziato un trend stabile di catture (corrette per capacità di pesca) dal 1997 al 2011 (Clodia database 2012). Tuttavia secondo dei modelli demografici per il futuro si prevede una riduzione del 50% della popolazione nei prossimi 20 anni a causa del prelievo insostenibile di elevate quantità individui sessualmente immaturi (C. Mazzoldi, dati non pubblicati). |
Tendenza della popolazione | Unknown |
Habitat ed Ecologia
Habitat ed Ecologia | Specie costiera, demersale, vive in acque tra i 5 e i 625m di profondità, principalmente tra i 5 e i 50m. Si nutre soprattutto di invertebrati quali crostacei (Stomatopodi e Decapodi), cefalopodi e policheti, e pesci ossei (Jardas et al. 2007, C. Mazzoldi dati non pubblicati). Nel Mar Adriatico, femmine gravide e piccoli appena nati si trovano in primavera-estate entro 4 miglia dalla costa a profondità di 10-20 m (C. Mazzoldi, dati non pubblicati). |
Ambiente | Marino |
Minacce
Principali minacce | Questa specie viene pescata con diverse tipologie di reti. Generalmente costituisce bycatch di pesca a strascico di fondo o pelagica, ma stagionalmente, soprattutto nell'Adriatico settentrionale, costituisce una specie bersaglio di pesca artigianale con reti da posta (tremagli e barracuda) in aree costiere. Un elevato numero di individui immaturi viene legalmente pescato e sbarcato. Per esempio, al mercato ittico di Chioggia, dove sbarca il pescato una delle maggiori flotte pescherecce italiane, è stato stimato che il 70% del maschi e il 90 % delle femmine di M. mustelus sbarcati siano sessualmente immaturi. |
Misure di conservazione
Misure di conservazione | Data l'elevata percentuale di individui sessualmente immaturi pescati e venduti, è opportuno fissare un'appropriata taglia minima di pesca. Questa misura gestionale potrebbe essere davvero efficace considerato che generalmente gli squali hanno elevati tassi di sopravvivenza se rigettati in mare (es.: Revill et al. 2005, C. Mazzoldi, dati non pubblicati). |
Bibliografia
Clodia database (2012), Database of Fishery Data from Chioggia, Northern Adriatic Sea. http://chioggia.scienze.unipd.it/Database_landing.html Ferretti, F., Osio, G.C., Jenkins, C.J., Rosenberg, A.A., Lotze, H.K. (2013), Long-term change in a meso-predator community in response to prolonged and heterogeneous human impact. Scientific Report: 3 -1057 Fortibuoni, T., Libralato, S., Raicevich, S., Giovanardi, O. & Solidoro, C. (2010), Coding early naturalists' accounts into long-term fish community changes in the Adriatic Sea (18002000). PLoS ONE n.5 pp. e15502 Jardas, I., antic, M., Nerlovic, V., Pallaoro, A. (2007), Diet composition of blackspotted smooth-hound, Mustelus punctulatus (Risso, 1826), in the eastern Adriatic Sea. Journal of Applied Ichthyology n.23 pp. 279-281 Revill, A.S., Dulvy, N.K., Holst, R. (2005), The survival of discarded lesser-spotted dogfish (Scyliorhinus canicula) in he Western English Channel beam trawl fishery. Fisheries Research n.71 pp. 121-124 |