Lepus capensis
Tassonomia
Nome scientifico | Lepus capensis |
Descrittore | Linnaeus, 1758 |
Nome comune | Lepre sarda |
Note tassonomiche | La sottospecie italiana (Lepus capensis mediterraneus), endemica della Sardegna, potrebbe essere elevata a rango di specie (G. Amori com. pers.). |
Informazioni sulla valutazione
Categoria e criteri della Lista Rossa | Non Applicabile (NA)
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Anno di pubblicazione | 2013
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Autori | Carlo Rondinini
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Revisori | UZI, Atit
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Compilatori | Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
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Razionale | Introdotta in epoca storica, pertanto viene considerata specie alloctona.
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Areale Geografico
Distribuzione | In Italia è presente solo in Sardegna. Si ritiene che la Lepre sarda sia stata introdotta in Sardegna dal Nord Africa in tempi preistorici o storici (M. Spagnesi in Spagnesi & Toso 1999; Gippoliti & Amori 2006).
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Popolazione
Popolazione | Lo stato della popolazione in Sardegna sembra caratterizzato da una generale flessione degli effettivi rispetto al passato. Dati relativi agli ultimi cinque anni evidenziano comunque una sostanziale stabilità, ma con densità in genere molto basse nei territori aperti alla caccia; densità più elevate si riscontrano nelle aree protette idonee dal punto di vista ambientale (20-25 capi/100 ha in autunno). La Lepre sarda non raggiunge mai i livelli più alti di densità osservati nella Lepre europea (>80 capi/100 ha) (M. Spagnesi in Spagnesi & Toso 1999).
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Tendenza della popolazione | Nessuna informazione |
Habitat ed Ecologia
Habitat ed Ecologia | La popolazione della Sardegna estende il proprio areale praticamente a tutti gli ambienti dell'Isola, dalla pianura alla montagna, tuttavia le maggiori densità si osservano nelle aree di collina. La Lepre sarda preferisce gli ambienti caratterizzati da piccoli appezzamenti coltivati a seminativi alternati ad aree cespugliate a macchia mediterranea e praterie naturali (M. Spagnesi in Spagnesi & Toso 1999).
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Ambiente | Terrestre
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Minacce
Principali minacce | Nessuna informazione
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Misure di conservazione
Misure di conservazione | Inclusa nell'appendice III della Convenzione di Berna. La realizzazione di una rete di aree protette, l' applicazione di corretti modelli di gestione venatoria, che consentano di commisurare il prelievo alla produttività naturale, il controllo del bracconaggio, la riduzione dei fattori limitanti di carattere antropico (sfalci ed incendio dei pascoli) e gli interventi tesi ad aumentare la capacità recettiva dell' ambiente risultano essenziali per la tutela della specie (M. Spagnesi in Spagnesi & Toso 1999).
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Bibliografia
Gippoliti, S. & Amori, G. (2006), Ancient introductions of mammals in the Mediterranean Basin and their implications for conservation Mammal Review pp. 37-48
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