Anguis veronensis
Tassonomia
Regno | Phylum | Classe | Ordine | Famiglia |
ANIMALIA | CHORDATA | REPTILIA | SQUAMATA | ANGUIDAE |
Nome scientifico | Anguis veronensis |
Descrittore | Linnaeus, 1758 |
Nome comune | ORBETTINO |
Note tassonomiche | Lo status tassonomico di Anguis fragilis è stato recentemente rivisto su basi molecolari (Gvozdik et al. 2010) portando al riconoscimento di vari taxa nei Balcani. Studi in corso sembrano mostrare che anche le popolazioni italiane verranno a breve riconosciute come taxon differente da quelli centro-europei (A. Bellati e A. Crottini in litteris 2013) |
Informazioni sulla valutazione
Categoria e criteri della Lista Rossa | Minor Preoccupazione (LC) |
Anno di pubblicazione | 2013 |
Autori | Franco Andreone, Claudia Corti, Francesco Ficetola, Edoardo Razzetti, Antonio Romano, Roberto Sindaco |
Revisori | UZI, SHI |
Compilatori | Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili |
Razionale | Valutata specie a Minor Preoccupazione (LC) per la sua ampia distribuzione, per la popolazione presumibilmente ampia, per la tolleranza a una vasta varietà di habitat e perché è poco probabile che sia in declino abbastanza rapido per rientrare in una categoria di minaccia. |
Areale Geografico
Distribuzione | Dalla Penisola Iberica all'Europa centrale (Rep. Ceca, SW Slovacchia); a nord raggiunge Norvegia e Svezia. Si suppone che l'areale della specie si estenda anche in Ungheria (a ovest del Danubio), Romania e Bulgaria, dato che la specie è sicuramente presente nella Tracia Greca. In Italia è distribuito in tutta la penisola, fatta eccezione della Puglia. Si rinviene su tutto l'Arco Alpino, dalla Liguria al Friuli-Venezia Giulia ad oriente, e nella maggior parte delle regioni della penisola, spingendosi a Sud, pur con popolazioni frammentate, fino alla Calabria. Questa specie è assente in tutte le altre isole italiane (S. Zanghellini in Sindaco et al. 2006, L. Luiselli, L. Anibaldi e M. Capula in Corti et al. 2010). |
Popolazione
Popolazione | Non sono disponibili dati quantitativi anche perché le abitudini fossorie rendono la specie difficile da censire. E' comunque più abbondante in nord Italia, anche se in alcune zone della pianura padana la specie è regredita a causa dell'agricoltura intensiva (campi di mais, risaie) (E. Razzetti e C. Soccini, in Bernini et al. 2004). |
Tendenza della popolazione | Stabile |
Habitat ed Ecologia
Habitat ed Ecologia | Specie terricola e fossoria, predilige una grande varietà di ambienti, di solito mesofili o perfino umidi. Tipicamente legato ad aree erbose (radure di boschi, alpeggi, ecc.) e ad aree coperte da abbondante lettiera, ma nel nord Italia, soprattutto nell'Arco Alpino, si rinviene anche su ghiaioni detritici, torbiere, margini di strade e ferrovie, orti, cimiteri, aree urbane (L. Luiselli, L. Anibaldi e M. Capula in Corti et al. 2010). |
Ambiente | Terrestre |
Altitudine (metri sopra il livello del mare) | Max: 2300 m |
Minacce
Principali minacce | Minaccia principale è l'agricoltura intensiva, segue il traffico stradale, lavori agricoli (sfalciatura stagionale) e uccisioni intenzionali da parte di turisti, cacciatori e viandanti che scambiano l'orbettino per una vipera (L. Luiselli, L. Anibaldi e M. Capula in Corti et al. 2010). |
Misure di conservazione
Misure di conservazione | Elencata nell'Allegato III della Convenzione di Berna è presente in molte aree protette (Cox & Temple 2009). |
Bibliografia
Corti, C., Capula, M., Luiselli, L., Razzetti, E., Sindaco, R. (2010), Fauna d'Italia, Reptilia Calderini, Bologna Cox, N.A. e Temple, H.J. (2009), European Red List of Reptiles. Office for Official Publications of the European Communities., Luxembourg Sindaco, R., Doria, G., Razzetti, E. & Bernini, F. (2006), Atlante degli anfibi e rettili d'Italia Societas Herpetologica Italica, Edizioni Polistampa, Firenze |