Myotis mystacinus
Tassonomia
Regno | Phylum | Classe | Ordine | Famiglia |
ANIMALIA | CHORDATA | MAMMALIA | CHIROPTERA | VESPERTILIONIDAE |
Nome scientifico | Myotis mystacinus |
Descrittore | (Kuhl, 1817) |
Nome comune | Vespertilio mustacchino |
Note tassonomiche | Probabilmente rappresenta un complesso di specie (che include anche M. brandtii, M. alcathoe e M. aurascens). |
Informazioni sulla valutazione
Categoria e criteri della Lista Rossa | Vulnerabile (VU) A2c |
Anno di pubblicazione | 2013 |
Autori | Paolo Agnelli, Adriano Martinoli, Danilo Russo, Dino Scaravelli |
Revisori | GIRC |
Compilatori | Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili |
Razionale | Valutata Vulnerabile (VU) per il declino della popolazione. Specie localmente frequente in aree appenniniche di faggeta matura, tuttavia minacciata dalla progressiva scomparsa e frammentazione di aree forestali idonee. Vista la velocità di scomparsa dei boschi maturi non gestiti necessari per la riproduzione della specie si inferisce una velocità di riduzione della popolazione superiore al 30% negli ultimi 30 anni. |
Areale Geografico
Distribuzione | Le conoscenze sulla distribuzione della specie in Italia sono ampiamente lacunose; comunque la sua presenza sembra accertata per le regioni settentrionali e centrali, per la Sicilia e la Sardegna, ed è molto probabile per quanto concerne il resto della penisola (B. Lanza & P. Agnelli in Spagnesi & Toso 1999). La specie è stata spesso confusa con M. brandti (Agnelli et al. 2004). Distribuzione mappata in Ckmap (Ruffo & Stock 2005). |
Popolazione
Popolazione | La popolazione è più rara nella porzione Sud che in quella Nord dell'areale (Agnelli et al. 2004). Vista la velocità di scomparsa dei boschi maturi non gestiti necessari per la riproduzione della specie si inferisce una velocità di riduzione della popolazione superiore al 30% negli ultimi 30 anni. |
Tendenza della popolazione | In declino |
Habitat ed Ecologia
Habitat ed Ecologia | Specie molto legata ai boschi, predilige primariamente campi e prati ma anche altri tipi di zone aperte con boschetti cedui, alberi, cespugli, siepi, terreni abbandonati, frutteti e giardini, soprattutto se prossimi ad acque correnti con vegetazione riparia; può trovarsi dal livello del mare fino ad oltre 2.400 m di quota (B. Lanza & P. Agnelli in Spagnesi & Toso 1999, Lanza 2012). Rifugi estivi in edifici, alberi cavi, cassette nido; ibernazioni in ambienti ipogei naturali o artificiali (Agnelli et al. 2004). |
Ambiente | Terrestre |
Altitudine (metri sopra il livello del mare) | Max: 2000 m |
Minacce
Principali minacce | Minacciata dalla scomparsa dei boschi maturi ai quali è strettamente legata per tutto il ciclo vitale. |
Misure di conservazione
Misure di conservazione | Elencata in appendice IV della direttiva Habitat (92/43/CEE). Protetta dalla Convenzione di Bonn (Eurobats) e di Berna. Considerata Least Concern dallo European Mammal Assessment (Temple & Terry 2007). |
Bibliografia
Agnelli, P., Martinoli, A., Patriarca, E., Russo, D., Scaravelli, D. & Genovesi, P. (2004), Linee guida per il monitoraggio dei Chirotteri: indicazioni metodologiche per lo studio e la conservazione dei pipistrelli in Italia. Quaderni di Conservazione della NaturaMinistero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio - Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica "A. Ghigi", Roma GIRC (2004), The Italian bat roost project: a preliminary inventory of sites and conservation perspectives Hystrix, It. J. Mamm. pp. 55-68 Lanza, B. (2012), Fauna d'Italia, Chiroptera Calderini, Bologna Ruffo, S. & Stock, F. (2005), Checklist e distribuzione della fauna italiana Memorie dei Museo Civico di Storia Naturale di Verona - 2. Serie Sezione Scienze della Vita Temple, H.J. & Terry, A. (2007), The Status and Distribution of European Mammals. Office for Official Publications of the European Communities. pp. VIII + 48 |