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Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica
Federparchi

Myodes glareolus


Non ApplicabileCarente di DatiLCQuasi MinacciataVulnerabileIn PericoloIn Pericolo CriticoEstinta nella RegioneEstinta in Ambiente SelvaticoEstinta

Tassonomia

RegnoPhylumClasseOrdineFamiglia
ANIMALIACHORDATAMAMMALIARODENTIACRICETIDAE

Nome scientificoMyodes glareolus
Descrittore(Schreber, 1780)
SinonimoClethrionomys glareolus (Schreber, 1780)
Nome comuneArvicola rossastra
Note tassonomichePer l'Italia sono state descritte sino ad ora quattro sottospecie: M. g. nageri (Schinz, 1845), M. g. hallucalis(Thomas, 1906), M. g. gaganicus (Hagen, 1958), M. g. curcio (von Lehmann, 1961). Il quadro è, tuttavia, ancora incompleto e necessita di ulteriori approfondimenti morfologici e genetici (G. Amori in Amori et al. 2008).

Informazioni sulla valutazione

Categoria e criteri
della Lista Rossa
Minor Preoccupazione (LC)
Anno di pubblicazione 2013
AutoriSilvia Capasso
RevisoriUZI, Atit
CompilatoriCarlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
RazionaleSpecie abbondante dal vasto areale con popolazione stabile e pertanto viene valutata a Minor preoccupazione (LC).

Areale Geografico

DistribuzioneIn Italia la specie è diffusa in tutte le aree boscate della penisola, dalle pianure sino ad oltre 2.000 metri di quota. E' rara in ampie aree della Pianura Padana ed è assente nella penisola salentina e in tutte le isole italiane (G. Amori & G. Aloise in Ruffo & Stock 2005, G. Amori in Amori et al. 2008). Distribuzione mappata in Ckmap (Ruffo & Stock 2005).

Popolazione

PopolazioneLa densità riscontrata per questa specie in Italia appenninica varia tra i 10 e i 25 individui per ettaro con picchi di 80 (G. Amori in Amori et al. 2008). Soggetta a fluttuazioni annuali. La tendenza a lungo termine appare stabile (European Mammal Assessment workshop, Illmitz, Austria, Luglio 2006).
Tendenza della popolazioneStabile

Habitat ed Ecologia

Habitat ed EcologiaL'Arvicola rossastra è una specie legata agli ecosistemi forestali, dove frequenta soprattutto le zone ricche di sottobosco e quelle provviste di abbondante lettiera. È presente soprattutto nelle zone collinari e montane, sia nei boschi di latifoglie che di conifere, e la si rinviene abbondante fino al limite superiore della vegetazione forestale (D. Capizzi & M. Santini in Spagnesi & Toso 1999). Conformemente a quanto noto nel resto dell'areale, anche in Italia risulta essere un elemento tipico del bioclima temperato o intermedio, essendo, infatti, scarsamente associata al bioclima mediterraneo (G. Amori in Amori et al. 2008).
AmbienteTerrestre
Altitudine
(metri sopra il livello del mare)
Max: 2000-2500 m


Minacce

Principali minacceQuesta arvicola non presenta particolari problemi di conservazione (European Mammal Assessment workshop, Illmitz, Austria, Luglio 2006).

Misure di conservazione

Misure di conservazioneInclusa in numerose aree protette. Valutata Least Concern dallo European Mammal Assessment (Temple & Terry 2007).

Bibliografia

Amori, G., Contoli, L., Nappi, A. (2008), Fauna d'Italia, Mammalia II: Erinaceomorpha, Soricomorpha, Lagomorpha, Rodentia Calderini, Bologna

Ruffo, S. & Stock, F. (2005), Checklist e distribuzione della fauna italiana Memorie dei Museo Civico di Storia Naturale di Verona - 2. Serie Sezione Scienze della Vita

Temple, H.J. & Terry, A. (2007), The Status and Distribution of European Mammals. Office for Official Publications of the European Communities. pp. VIII + 48


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