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Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica
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Microtus agrestis


Non ApplicabileCarente di DatiLCQuasi MinacciataVulnerabileIn PericoloIn Pericolo CriticoEstinta nella RegioneEstinta in Ambiente SelvaticoEstinta

Tassonomia

RegnoPhylumClasseOrdineFamiglia
ANIMALIACHORDATAMAMMALIARODENTIACRICETIDAE

Nome scientificoMicrotus agrestis
Descrittore(Linnaeus, 1761)
Nome comuneArvicola agreste
Note tassonomicheIn un recente lavoro genetico-molecolare (Paupero et al. 2012) sono state identificate tre unità evolutive molto diversificate tra loro per Microtus agrestis tali da identificare tre specie. Una dell'europa settentrionale, M. agrestis, una Iberica (Portogallo) M. rozianus e una sud-europea (Francia, Svizzera ed Italia) M. levernedii.

Informazioni sulla valutazione

Categoria e criteri
della Lista Rossa
Minor Preoccupazione (LC)
Anno di pubblicazione 2013
AutoriGianni Amori
RevisoriUZI, Atit
CompilatoriCarlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
RazionaleSebbene l'areale italiano sia ristretto, la specie è abbondante e la popolazione stabile. Per queste ragioni la specie è valutata a Minor Preoccupazione (LC).

Areale Geografico

DistribuzioneL'Arvicola agreste ha un areale di distribuzione molto ampio, che comprende gran parte dell'Europa e dell'Asia. In Italia la distribuzione di questa specie è limitata ad una piccola porzione nord-orientale della penisola, che comprende il Trentino-Alto Adige e parte del Friuli e del Veneto. La stazione più occidentale è sita in Val Zebrù, nel Parco Nazionale dello Stelvio (SO) (D. Capizzi & M. Santini in Spagnesi & Toso 1999, P. Paolucci in Amori et al. 2008). Distribuzione mappata in Ckmap (Ruffo & Stock 2005).

Popolazione

PopolazioneLa specie è assai abbondante e non presenta particolari problemi di conservazione (D. Capizzi & M. Santini in Spagnesi & Toso 1999).
Tendenza della popolazioneStabile

Habitat ed Ecologia

Habitat ed EcologiaL' Arvicola agreste frequenta di preferenza ambienti palustri a graminacee, aree incolte, torbiere, radure e margini dei campi coltivati, purché con un elevato grado di umidità del suolo. Particolarmente favorevoli risultano i giovani impianti di essenze forestali se provvisti di abbondante inerbimento. In questi ambienti essa realizza estesi sistemi di gallerie, seppure di estensione in genere inferiore rispetto a quelli dell' Arvicola campestre. Molto meno comune dell' Arvicola campestre nelle aree pianeggianti, la si rinviene con maggiore frequenza nelle praterie e nei pascoli fino alle quote più elevate (D. Capizzi & M. Santini in Spagnesi & Toso 1999).
AmbienteTerrestre
Altitudine
(metri sopra il livello del mare)
Max: 1900 m
Min: 800 m


Minacce

Principali minacceNon sembrano esserci minacce importanti per questa specie (Temple & Terry 2007).

Misure di conservazione

Misure di conservazionePresente in aree protette. Valutata Least Concern dallo European Mammal Assessment (Temple & Terry 2007).

Bibliografia

Amori, G., Contoli, L., Nappi, A. (2008), Fauna d'Italia, Mammalia II: Erinaceomorpha, Soricomorpha, Lagomorpha, Rodentia Calderini, Bologna

Pauperio, J., Herman, J.S., Melo-Ferreira, J., Jaarola, M., Alves, P.C., Searle, J.B. (2012), Cryptic speciation in the field vole: a multilocus approach confirms three highly divergent lineages in Eurasia. Molecular Ecology n.21 pp. 6015-6032

Ruffo, S. & Stock, F. (2005), Checklist e distribuzione della fauna italiana Memorie dei Museo Civico di Storia Naturale di Verona - 2. Serie Sezione Scienze della Vita


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