Microtus arvalis
Tassonomia
Nome scientifico | Microtus arvalis |
Descrittore | (Pallas, 1779) |
Nome comune | Arvicola camprestre |
Note tassonomiche | Le popolazioni italiane sarebbero distinguibili (diverso aplotipo mitocondriale) da altre linee filetiche europee, in quanto frutto di isolamento, in aree di rifugio, avvenuto nella penisola italiana durante periodi glaciali. È quindi raccomandata una revisione tassonomica con criteri moderni. |
Informazioni sulla valutazione
Categoria e criteri della Lista Rossa | Minor Preoccupazione (LC)
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Anno di pubblicazione | 2013
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Autori | Maurizio Sarà
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Revisori | UZI, Atit
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Compilatori | Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
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Razionale | Specie abbondante dalla popolazione stabile e pertanto viene valutata a Minor Preoccupazione (LC).
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Areale Geografico
Distribuzione | Specie ad areale euroasiatico, l'Arvicola campestre occupa una vasta area compresa tra il nord della Spagna e gli Urali, con limite settentrionale coincidente con la Danimarca e limite meridionale col Mar Nero. L'areale italiano della specie interessa una porzione nord-orientale della penisola, comprendente il Trentino-Alto Adige, il Friuli e parte del Veneto e dell'Emilia-Romagna (D. Capizzi & M. Santini in Spagnesi & Toso 1999). La specie è nota in Lombardia (Galeotti 2001) dove è presente in quasi tutta la regione, preferendo le aree collinari e montane. Il limite meridionale della sua diffusione nota in Italia si collocherebbe lungo la fascia di pianura a Sud del Po nelle provincie di Ferrara, Ravenna, Parma, Reggio Emilia e Piacenza (P. Paolucci in Amori et al. 2008). Distribuzione mappata in Ckmap (Ruffo & Stock 2005).
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Popolazione
Popolazione | Nel nostro Paese l'Arvicola campestre è abbondante e non presenta problemi di conservazione (D. Capizzi & M. Santini in Spagnesi & Toso 1999).
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Tendenza della popolazione | Stabile |
Habitat ed Ecologia
Habitat ed Ecologia | Nel nostro Paese l'Arvicola campestre ha un range altitudinale che va dal livello del mare, lungo il delta del Po, ai 2600 m di queta al Rifugio del Gavia (SO). Colonizza soprattutto i seminativi di fondovalle, prati, frutteti inerbiti, incolti marginali e sponde dei fossi che delimitano gli appezzamenti agricoli. In generale sono favorevoli a questa specie tutti i terreni aperti provvisti di un inerbimento costante e non sottoposti a frequenti lavorazioni, nell'ambito dei quali essa può realizzare sistemi di gallerie complessi e profondi. Per le attività di escavazione necessita di suoli profondi e di medio impasto, evitando quelli troppo rocciosi. Molto comune nelle aree pianeggianti e di media collina, diventa più rara nelle zone montane fino a scomparire nelle praterie d'alta quota (D. Capizzi & M. Santini in Spagnesi & Toso 1999, P. Paolucci in Amori et al. 2008).
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Ambiente | Terrestre
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Altitudine (metri sopra il livello del mare) | Max: 3000 m Min: 800 m
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Minacce
Principali minacce | Nel nostro Paese l'Arvicola campestre è abbondante e non presenta problemi di conservazione (D. Capizzi & M. Santini in Spagnesi & Toso 1999).
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Misure di conservazione
Misure di conservazione | Presente in aree protette. Valutata Least Concern dallo European Mammal Assessment (IUCN 2007).
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Bibliografia
Amori, G., Contoli, L., Nappi, A. (2008), Fauna d'Italia, Mammalia II: Erinaceomorpha, Soricomorpha, Lagomorpha, Rodentia Calderini, Bologna
Galeotti, P. (2001), Microtus arvalis (Pallas, 1778). Arvicola campestre, Arvicola delle messi. Atlante dei Mammiferi della Lombardia.In: C. Prigioni, M. Cantini, A. Zillo (eds)Regione Lombardia e Università degli studi di Pavia pp. 174-176
Ruffo, S. & Stock, F. (2005), Checklist e distribuzione della fauna italiana Memorie dei Museo Civico di Storia Naturale di Verona - 2. Serie Sezione Scienze della Vita
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