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Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica
Federparchi

Crocidura leucodon


Non ApplicabileCarente di DatiLCQuasi MinacciataVulnerabileIn PericoloIn Pericolo CriticoEstinta nella RegioneEstinta in Ambiente SelvaticoEstinta

Tassonomia

RegnoPhylumClasseOrdineFamiglia
ANIMALIACHORDATAMAMMALIASORICOMORPHASORICIDAE

Nome scientificoCrocidura leucodon
Descrittore(Hermann, 1780)
Nome comuneCrocidura ventrebianco

Informazioni sulla valutazione

Categoria e criteri
della Lista Rossa
Minor Preoccupazione (LC)
Anno di pubblicazione 2013
AutoriMaurizio Sarà
RevisoriUZI, Atit
CompilatoriCarlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
RazionaleSebbene esista qualche evidenza di declino in Europa, questo non è stato verificato per l'Italia. La specie è diffusa su tutta la penisola e tollera bene la presenza dell'uomo; pertanto viene valutata a Minor preoccupazione (LC).

Areale Geografico

DistribuzioneLa specie è distribuita in tutta la penisola, dalle aree alpine fino alla Calabria ed alla penisola salentina (M. Sarà in Amori et al. 2008). Distribuzione mappata in Ckmap (Ruffo & Stock 2005).

Popolazione

Popolazione Indizi di declino numerico sono stati già segnalati per l'Europa centrale ed è possibile che tali fenomeni si stiano verificando anche in Italia, soprattutto in aree agricole o boschive del Nord-Italia, dove le trasformazioni colturali ed ambientali sono maggiori. La specie è comunque ancora molto diffusa (L. Contoli in Spagnesi & Toso 1999).
Tendenza della popolazioneUnknown

Habitat ed Ecologia

Habitat ed Ecologia Si rinviene generalmente sia in ambienti boschivi che aperti, anche agricoli. In Veneto sembra più comune nelle aree pianeggianti, ad agricoltura non intensiva ed in tutte le stazioni più mesofile. Nella Pianura Padana è presente in aree boschive, di prato lungo le siepi alberate, mentre in Calabria è stata rinvenuta anche lungo le scarpate e gli ambienti fluviali. Sembra essere generalmente distribuita, e più frequente, dal livello del mare fino a 1000 m slm. Tuttavia, sono note località di cattura alpine tra i 1100 e 1900 m slm (M. Sarà in Amori et al. 2008).
AmbienteTerrestre
Altitudine
(metri sopra il livello del mare)
Max: 1900 m


Minacce

Principali minacce L'agricoltura intensiva e la rimozione dei margini nelle aree agricole possono avere un impatto negativo sulle popolazioni di questa specie (Mitchell-Jones et al. 1999). Al pari delle congeneri, può risentire degli effetti della diffusione dei pesticidi e di altri veleni agricoli ed in particolare, come molti altri predatori, dell' accumulo di inquinanti liposolubili lungo le catene trofiche della teriofauna del suolo, delle quali è uno degli anelli elevati (L. Contoli in Spagnesi & Toso 1999).

Misure di conservazione

Misure di conservazioneE' inclusa nell'appendice III della Convenzione di Berna e presente in numerose aree protette. Specie non cacciabile secondo la legge italiana 157/92. Classificata come Least Concern dallo European Mammal Assessment (IUCN 2007).

Bibliografia

Amori, G., Contoli, L., Nappi, A. (2008), Fauna d'Italia, Mammalia II: Erinaceomorpha, Soricomorpha, Lagomorpha, Rodentia Calderini, Bologna

Mitchell-Jones, A.J., Amori, G., Bogdanowicz, W., Krystufek, B., RejindersP.J.H., Spitzenberger, F., Stubbe, M., Thissen, J.B.M., Vohralik, V. & Zima, J. (1999), The atlas of European mammals Academic Press, London

Ruffo, S. & Stock, F. (2005), Checklist e distribuzione della fauna italiana Memorie dei Museo Civico di Storia Naturale di Verona - 2. Serie Sezione Scienze della Vita


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